DIARI DEL CONFINE

L’opera di poesie “Diari del confine” si presenta come esposizione di un mondo interiore figlio della cultura contemporanea, partorito in una visione periferica, ovvero da un punto di vista quasi esterno quale il poeta si assume per descrivere ciò che vede. Il confine si descrive nei versi come una condizione umana dove il poeta ha il ruolo di “sentinella” del reale, su cui vigila attentamente nel tentativo di focalizzare e creare una “weltanschauung” oggettiva, cioè una visione del mondo fruibile a tutti, tale da coinvolgere il lettore nelle descrizioni di una realtà nuova, rappresentata dall’avvento del virtuale come portale di conoscenza da cui tutti possono attingere.